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Descrizione


Cognome: Silvestri
Nome: Emilio
Carica: dal Luglio 1943 al 10.12.1943
Ruolo: Ex Sindaco

Il 25 luglio 1943 fu esiziale per il podestà di Trino cav. Mario Vercellotti (data della sua ultima deliberazione il 16 luglio). La paura e la perplessità generate dall’importante avvenimento relativo alla caduta ed all’arresto del Duce sono sottolineate da ripetuti viaggi che il Vercellotti compie con un’automobile a nolo nei giorni 26, 27, 28, 29 luglio: una sorta di abbandono dell’ufficio che gli costerà il posto. Infatti il Prefetto Mùrino non tarda a sospenderlo a tempo indeterminato dalla carica, motivando il provvedimento (datato 27 luglio 1943) con il fatto che il Vercellotti si era «reso responsabile di grave inadempienza dei doveri d’ufficio in un particolare momento che richiedeva nell’interesse della pubblica amministrazione l’assidua presenza e l’opera fattiva del Capo del Comune». Vercellotti sarà sostituito dal Vice Segretario di Prefettura dottor Emilio Silvestri, che durerà in carica fino al 10 dicembre 1943. Questo Commissario operò in un vissuto particolarmente critico ed inizialmente, per mantenere l’ordine pubblico, dispose dal 29 luglio di 70 uomini in più in appoggio ai 53 già presenti in loco, al comando di 5 ufficiali e di un sottotenente; 4 militari, muniti di biciclette, sono specificatamente assegnati alle minute esigenze dell’ordine pubblico. Dovette affrontare in Trino il 19 agosto, alle ore 10:00 circa, il primo sciopero di fine «Ventennio»: 37 operai della fabbrica Cementi Buzzi ed altri 20 del cementificio Piazza abbandonarono il lavoro, tornando a casa. Intervennero i Reali Carabinieri al comando di un funzionario della Questura. Si procedette all’arresto dei tre operai maggiormente indiziati ed alla loro denuncia al Tribunale di Guerra di Torino. La truppa fu adeguatamente ancora rinforzata per evitare disordini, ed il 20 agosto nei due stabilimenti fu ripreso il lavoro senza ulteriore turbamento dell’ordine pubblico. Il disorientamento generale assunse una particolare caratterizzazione l’8 settembre con la notizia dell’Armistizio e l’enigmatico «la guerra continua» del proclama di Badoglio. C’era il coprifuoco ed il panico era continuo. La notizia dell’invasione tedesca determinò il giorno seguente la diserzione in massa delle truppe acquartierate nel convento domenicano di Trino e l’abbandono precipitoso di armi e bagagli. Stesso comportamento ebbe il battaglione del Genio Pontieri che dal 26 luglio all’8 settembre era ospitato nel palazzo Littorio annesso al campo sportivo. Ma non bastava. Il 12 settembre 1943 si propaga la notizia della liberazione del Duce che desta anche in loco «un’impressione enorme»; si ricostituisce il partito fascista e la locale sezione viene intitolata a Benedetto Martinotti. Per questo si temono incidenti tra fascisti e antifascisti e si vede con timore la trentina di tedeschi, accasermati alla Cementi Victoria a guardia del deposito di fusti di olio minerale, passeggiare per le vie e sotto i portici, dimostrandosi cortesi. Il Commissario Prefettizio non può che essere spettatore di eventi così devastanti e difficili da interpretare nel momento in cui avvengono. (Tratto da “I commissari straordinari al Comune di Trino 1863-1943” di Franco Crosio e Bruno Ferrarotti).




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