Il Comune di Trino ha aderito al progetto WhistleblowingPA di Transparency International Italia e del Centro Hermes per la Trasparenza e i Diritti Umani e Digitali e ha adottato la piattaforma informatica prevista per adempiere agli obblighi normativi e in quanto ritiene importante dotarsi di uno strumento sicuro per le segnalazioni.
Le caratteristiche di questa modalità di segnalazione sono le seguenti:
L’istituto del “whistleblowing” è stato oggetto di una evoluzione normativa iniziata con la legge 190 /2012, Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione, cd legge Severino, la legge 179/2017 “Disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato” e le “Linee guida Anac 2019 in materia di tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza in ragione di un rapporto di lavoro, ai sensi dell’art. 54-bis, del d.lgs 165/2001 (c.d. whistleblowing)”
L’art. 1 della Legge 179 del 2017 prevede che:
“Il pubblico dipendente che, nell’interesse dell’integrità della pubblica amministrazione, SEGNALA al Responsabile della prevenzione della corruzione ovvero all’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) o DENUNCIA all’autorità giudiziaria ordinaria o a quella contabile, condotte illecite di cui è venuto a conoscenza in ragione del proprio rapporto di lavoro, non può essere sanzionato, demansionato, licenziato, trasferito o sottoposto ad altra misura organizzativa avente effetti negativi diretti o indiretti, sulle condizioni di lavoro determinate dalla segnalazione”.
Il legislatore italiano con l’intento di valorizzare l’etica e l’integrità nella pubblica amministrazione, ha previsto, mutuandola dalla legislazione anglosassone la figura del “Whistleblower” ovvero “l’autore di segnalazione di reati o irregolarità” in quanto si trova ad essere testimone di un comportamento irregolare, illegale, potenzialmente dannoso per la collettività e decide di segnalarlo nelle modalità sopra descritte.
A fini esplicativi è’ possibile:
Ne discende il problema di assicurare una “tutela rafforzata” al lavoratore che segnala una condotta illecita di cui sia venuto a conoscenza per ragioni di lavoro, e al tempo stesso la necessità di contemperare la “tutela del soggetto che viene segnalato” da comportamenti diffamatori e calunniosi.
Per garantire l’applicazione di tali disposizioni, è stata predisposta per i dipendenti compresi i lavoratori e i collaboratori delle imprese fornitrici di beni o servizi e che realizzano opere in favore dell’amministrazione pubblica, la piattaforma informatica “Whistleblowing PA” promossa da Transparency International Italia e il Centro Hermes per la Trasparenza e i Diritti Umani e Digitali, che consente di fare la segnalazione in maniera anonima e, successivamente, di dialogare con il “Responsabile per la Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (RPCT)”.
Il procedimento è semplice: la segnalazione viene fatta attraverso la compilazione di un questionario e può essere inviata in forma anonima; la segnalazione viene ricevuta dal RPCT e gestita mantenendo la confidenzialità con il segnalante; il segnalante riceve un codice numerico che conserverà per accedere nuovamente alla segnalazione e verificare la risposta e dialogare rispondendo a eventuali approfondimenti.
La segnalazione può essere fatta da qualsiasi dispositivo digitale sia all’interno dell’ente che fuori, garantendo la tutela dell’anonimato in ogni circostanza.